Vive e lavora a Castenaso (Bologna), in via Amendola 14 (tel. & fax 051-78.54.08).
Vignettista illustratore, suoi disegni sono stati pubblicati in diverse riviste, tra cui: Frigidaire, Cuore, Zut, Re nudo.
Le foto dei dipinti presentati sono di L. Landi.
“Le matite di Fabrizio Fabbri” Budrio (Bologna) 2001
“Nuvole Rosse” Bologna 2002
E, all’inverso, disegna e colora i suoi “quadri” come “quadrinhos” di un fumetto gigantesco, una sorta di racconto surreale che va oltre la singola figurazione.
Questa multiformità e questo nomadismo tra arte alta e bassa, in quella zona arbitraria che è la comunicazione visiva tout court, senza distinzioni di genere, di avanti e indietro, di nuovo e vecchio, questa caratteristica è il suo tratto più interessante.
Invece di cercare di collocarsi in qualche luogo conosciuto dell’arte, del genere o del post-genere, Fabbri scopre così autonomamente, e perciò finisce anche per incontrare, il “maivismo” frigideriano. Vale a dire, dimostra quella capacità di “stupirsi del mondo”, di inventarsi una maniera autoclassica di raccontarlo, superando in un colpo solo sia l’illusione dell’arte, che quella della comunicazione “popolare”.
Non vi è infatti immagine senza stile, senza scelta, senza responsabilità. Fabbri sceglie di porsi sul piano filosofico dell’osservatore, del curioso. Egli non predica, racconta, non impone, ma propone.
Vi è un understatement innato nelle sue figurette esili, nei cieli verdi, in quelle infernali rappresentazioni rosse e cupe che invadono le sue tavole, poiché il nostro artista si misura con il concetto della comunicazione, non vuole parlare al pubblico artefatto e rarefatto delle gallerie, ma al popolo esteso dei paysans moderni, che spesso siedono al computer e che hanno negli occhi miliardi di figure, intrecciate come in un girone dantesco di anime dannate.
Fabbri non si limita a disegnare, ma cerca di lasciare il segno.
Magari farà arricciare il naso a qualche signorina Richmond della criticacritica, ma è una presenza che ci piace risvelare, e ritrovare ogni volta, un affabulatore di figure e di facce che ci racconta i suoi sogni e certe sue verità amare che inteneriscono.
Direttore della rivista
di fumetti, arte, immagini
”FRIGIDAIRE”